lunedì 6 febbraio 2012

Best of Super Bowl 2012

Ci auguriamo abbiate passato un buon lunedì, visto che ormai l'ora volge al desio...
Arriviamo un po' sul filo del fuori gioco, ma riuscire prima a cercare e poi a incorporare i video in qualità e dimensioni accettabili dentro questo blog, non è stato semplice come immaginavamo. Ma ora abbiamo imparato. Grazie della pazienza e speriamo di esservi utili e di gran diletto.
Parliamo, come tutti stamattina, degli spot andati in onda durante il Superbowl. Permettetici innanzi tutto una breve riflessione: non è uno di quei miracoli positivi del consumismo globalizzato, che un evento sportivo/televisivo si trasformi in un'occasione, in una straordinaria e ricchissima vetrina per talenti, quando potrebbe ridursi, come succede per tutti gli altri eventi sportivi che ci vengono in mente, ad un supremo gesto di sintesi, che giunge fino alla pura e semplice esposizione di un marchio? Non è fantastico che gli spot inseriti negli intervalli della partita, siano essi stessi diventati parte dello show? Non sarebbe bello avere a disposizione un Superbowl in ogni Paese, cosicchè noi che ci occupiamo di pubblicità, ci possiamo divertire per davvero, almeno una volta l'anno?
Detto questo, vi lasciamo una selezione degli spot che a noi sono sembrati più belli, ma non prima della nostra personale pagella:

- Chrysler si è prodotta in un altro gesto grandioso. Un copy originale (completamente originale), letto da una voce importante, in questo caso di un attore/regista monumento qual è Clint Eastwood, perfettamente calzante il messaggio, lo spirito e le aspirazioni del marchio. La regia di questo spot bellissimo è di David Gordon Green, che fino ad oggi non ci era sembrato un genio. E forse, anche in questo caso, è più merito di Clint. 




- La sua sorellina Italiana (o forse sarebbe meglio definirla madre adottiva), la Fiat,  ci ha regalato l'ennesima figura di merda planetaria: Italia = 500 = cappuccino = gnocca-poco-vestita-e-zoccoleggiante-che-sussurra-frasi-incomprensibili-piene-di-vocali (lo spot NON è stato sottotitolato per il pubblico americano). Volete sapere qual è la beffa ulteriore? La pupa in questione non è neanche italiana, è rumena. Bhè, almeno ci attribuiscono un discreto meltin-pot, alla faccia della Bossi-Fini.  Andiamo avanti così, facciamoci del male. (del regista, in questo caso, scusateci ma davvero non ci interessa)


-VW e Audi ci fanno sorridere, e sfruttano un immaginario cinematografico molto di moda. Da una parte il sempreverde Star Wars, con in più il pregevolissimo gesto creativo di avere offerto un fil rouge fra lo spot dell'anno scorso e quello di quest'anno, e al contempo di avere concluso lo spot nuovo con un'appendice extradiegetica che, oltre ad essere funzionale alla continuità con l'anno precedente, è anche molto furba, perchè allunga la broda a 90 secondi senza annacquarla. Il regista è (ancora) l'eccellente Lance Acord. Audi invece prende a prestito i vampiri di Twilight, ma li prende anche in giro. Che sollievo! Il regista in questo caso è Matthijs Van Heijningen, e se sapete come si pronuncia fatecelo sapere.


- Honda e Acura, insieme alle risate, ci offrono due interessanti versioni della stessa lezione: come usare un testimonial in maniera intelligente. Perchè non c'è James Bond che tenga, se poi alla fine gli fai fare la figura del pupazzo. Nel caso di Honda, il regista è Todd Philipps, per Acura invece è Craig Gillespie entrambi registi di cinema, prima che di pubblicità, non a caso.



- Toyota ci fa letteralmente schiattare dalle risate, e non ci spieghiamo neanche bene il perchè. Giudicate voi se non ti attacca la "stupidera" fuori da ogni controllo. Il regista è Tom Kuntz, un maestro del genere comedy.


Potevamo parlarvi anche delle assurdità comiche di Doritos, o degli orsi polari che giocano a football, involontariamente, nello spot di Coca Cola. Entrambi tuttavia ci sono sembrati meri esercizi di stile, che non ci hanno fatto battere il cuore per davvero.
Vi lasciamo però con un ultimo spot, che postiamo solo per chiudere un cerchio, iniziato con la bellona della Fiat. Vale la pena, e non per le doti artistiche del regista (che poi è un fotografo: Alasdair McLellan). 
Maschi, tremate, le streghe son tornate! ...e si vendicano scrivendo campagne per H&M.

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