martedì 28 febbraio 2012

Abbiamo vinto il Festival di Sanremo! (cit.)

Siccome ci riteniamo, come probabilmente la maggior parte di voi, ben superiori a certe sterili polemiche riguardanti farfalline e vecchi cantautori, entrambi impertinenti, ci siamo ben guardate dal seguire il Festival, rinunciando persino al piacere del pettegolezzo nobilitato da Twitter a colpi di hashtags. 
Tuttavia, una volta spenti gli echi da salotto "barbadursiano", ci siamo permessi di farci una seconda domanda (la prima ve la esporremo in PS, essendo completamente fuori tema): ma chi ha vinto? 
Al di là della curiosità legittima per un evento che mobilita orde di italiani e fa modificare i palinsensti di tutte le tv, non avevamo particolari aspettative sulla qualità nè delle canzoni, nè degli artisti premiati. E invece, sorpresa sorpresa!
Diciamocelo, la canzone di Emma "Non è l'Inferno" è super paracula: c'entra con chi la canta come il cioccolato col salame, ma senza dubbio l'equazione (Emma-di-Amici + testo-socialmente-impegnato) era vincente già sulla carta, data la compagine di consensi che mette insieme. Ma siccome non siamo esperti musicali, vi risparmiamo ulteriori considerazioni in merito alle canzoni, che comunque ci sono abbastanza piaciute (soprattutto "La Notte" di Arisa).
Quello che invece siamo andate subito a verificare è come fossero i videoclip di queste canzoni, e chi li avesse girati. E questo è quanto abbiamo scoperto.

Since we pretend to be, just like most of you guys reading, way better than those popular controversies about sassy butterfly tattoos and old songwriters, we obliged ourselves not to watch the Sanremo Festival, giving up even the pleasure of via Twitter hashtagged gossip.
Anyway, once depleted any argument about these topics in talk shows through satellite and cable tv, we let ourselves ask a crucial question: who won the competition?
Other than the legittimate curiosity for an event that makes millions of Italians stare at tv for 4 nights in a row, we really had no expectations about the quality of neither the winning songs, nor the artits'. What a nice suprise we had instead!
Let's face it, Emma's song "Non è l'Inferno" was built to succed: the combination talent-show-winning-singer + socially-committed-lyrics couldn't be but a winning one. But since we are no music experts, we won't be bugging you with our thoughts about the other two songs, that we unespectedly liked, anyway (especially "La Notte", by Arisa).
What we ought to know immediately, was how the music videos of the winning songs were and who had directed them. Here's what we found. 
(To learn more about Sanremo Festival, see the dedicated Wikipedia page - editor's note)




  

Il video de "La Notte" di Arisa (Warner Music Italia), è stato girato da Gaetano Morbioli senza infamia e senza lode. Invece il video di Emma "Non è l'Inferno" (Universal Music Italia), è stato girato da Marco Salom, e probabilmente passerà alla storia per il peggior casting di sempre. Non è facile fare un casting di persone anziane, e probabilmente è un'impresa piuttosto costosa, ma non crediamo possa essere una scusa per sprecare un'occasione: se non si investe, anche in termini di creatività, sul clip di una canzone candidata alla vittoria di Sanremo, dove si investirà mai? 
Da nessuna parte, è la risposta. Motivo per il quale non esiste in Italia una "scuola" che allevi i giovani registi. Il videoclip è terreno di sperimentazione e di scoperta di nuovi talenti ovunque nel mondo, ma non qui.
Qui ci sono giovani filmmaker/carne da macello a cui vengono chiesti trattamenti e affidati progetti da 5000 € "chiavi in mano" (no, non abbiamo dimenticato nessuno zero, sono proprio solo 3), i quali non rendono un servizio nè a se stessi nè all'artista, perchè con 5000 € e senza una struttura che ti sostiene, non si può fare un film o almeno non uno di qualità. E poi ci sono i vegliardi che ne hanno fatto un mestiere di ripiego (perchè nel mondo se hai 45 anni e giri videoclip, o sei un mostro tipo Chris Cunningham e ti ricoprono di milioni e ti fanno fare quello che vuoi, così tu sperimenti, o sei uno sfigato che non è riuscito ad emergere)
A contribuire a questo circolo vizioso c'è una certa diffidenza da parte dei pubblicitari a scegliere un regista nella cui reel ci siano quasi esclusivamente videoclip per realizzare uno spot pubblicitario. Le ragioni di questa diffidenza sono per noi un mistero assoluto. 
Anzi, se qualcuno volesse provare a spiegarcele gliene saremmo infinitamente grate. 
Un'ultima nota: il video di "Sono solo parole" di Noemi non è ancora uscito o almeno, noi non lo abbiamo trovato. Signori della Sony Music Italy, casomai non lo aveste ancora girato, avremmo qualche suggerimento per quanto riguarda i registi da prendere in considerazione, e moriamo dalla voglia di darvelo...

PS Ma invece delle telepromozioni con Giorgia Surina e la sua insopportabile pronuncia nasale delle "n", non si potrebbero trasformare quegli intervalli pubblicitari in una carrellata di spot a 45 e 60 secondi di altissima qualità, come in una versione del Superbowl de' noantri?


The unimpressive video for "La Notte", by Arisa (Warner Music Italy), is directed by Gaetano Morbioli, and that's all we have to say about that. Emma's video is directed by Marco Salom, and it will make the history of music videos as the worst casting ever. Casting elder people is certainly not a piece of cake, and it's quite expensive. But this can't be an excuse for wasting an opportunity: if we don't invest in a song most likely  to become a success like this one, what will we invest in? 
In nothing: this is the answear, sadly. And this is the reason why in Italy young directors don't have an opportunity, a playground to experiment and to emerge. This is what music videos are all about around the world, but not in Italy. 
In Italy young filmmakers are given 5000 € (three zeros, that's right) to produce an all inclusive video on their own, and this way they don't do any good nor to themselves nor to the artist, because you can't make a film with 5000 €, not a good one, anyway. And then we have Seniors who made a second best carrer out of music videos (because outside Italy, at 45 you are pretty old to be directing music videos: so you are either a genius like Chris Cunningham, covered in millions just to experiment and create beautiful images and pieces of art, or a looser who didn't make it in the business).
A certain wariness that creative agencies have to directors who have done mostly videoclips, certainly doesn't help either. And since this is something we don't understand and we never did, is there anybody out there who can explain us what are the reasons to it? We would really appreciate.
One last thing: Noemi's "Sono solo parole" 's music video hasn't been released yet. Or at least we haven't been able to find it. Dear Sirs from Sony Music Italy: in case you hadnd't produced it yet, we have some ideas about directors who could do the job and we are dying to tell you about them!

PS Since the great amount of audience this event has, would it be stupid to turn it into our Superbowl? Would it be stupid to invest in commercials (both creatively and financially) to be aired during the Festival?

venerdì 24 febbraio 2012

Le parole sono importanti #2

Giusto per non dare l'impressione di essere esterofile, proprio nel momento in cui ci ergiamo a paladine della Lingua Italiana (con la maiuscola), ci teniamo a segnalare due spot italiani, recentissimi, in cui il copy la fa da padrone. 
Le due agenzie in questione stanno producendo un sacco di film, chissà se la questione è meritocratica o conseguenza dei soliti giochi di potere. Per ora ci congediamo dalla trascorsa settimana propendendo per la prima ipotesi, e vi auguriamo un ottimo week end e un buon inizio della prossima settimana.
Gli "Imperdibili Week End" di Ikea, agenzia Auge, citano il discorso di Al Pacino in "Ogni maledetta domenica", che trasportato in questo contesto casalingo, suscita un effetto comico molto fine, all'inglese. Bello. Vale la pena citare la direzione creativa: Federica Ariagno e Giorgio Natale, l'art director: Williams Tattoli, e, last but not least, il copywriter: Niccolò Bossi (non parente, a proposito del discorso di prima). La regia dello spot è di Igor Borghi e il pregevolissimo doppiaggio, degno delle vette cinematografiche cui il film è ispirato, è a cura di Screenplay.


We don't mean to give the impression to be xenophile, in the very moment we are championing the cause of Italian Language (the capitol letter is not a typo). Therefore we are going to post a couple of recent Italian commercials strongly based on their copywrite.
These two agencies are producing a lot of films and we couldn't help but wonder: is this because they're really talented, or because of the good old power games we're all sadly used to? We choose to stick to the first supposition as we leave this week behind and we whish you the best week end and a nice start of the upcoming week.
Ikea "Crazy Week Ends", by Auge agency, is a quote of the famous Al Pacino's speech of "Any Given Sunday" that turns out to be very funny in this domestic context, very British. Very nice. Creative directors: Federica Ariagno and Giorgio Natale, art director: Williams Tattoli and, last but not least, copywriter: Niccolò Bossi. The film is directed by Igor Borghi.




Freddy "Loading Signal" è invece un'operazione piuttosto sofisticata e molto molto bella, godetevela. La direzione creativa è di Federico Pepe e Stefania Siani, l'art director è Nicola Cellemme e il copywriter è Andrea Fagiolari. Lo spot è stato realizzato da Abstract Groove


Freddy "Loading Signal" is a sophisticated film, very very nice, enjoy it. Creative directors are Federico Pepe and Stefania Siani, the art director is Nicola Cellemme and copywriter is Andrea Fagiolari. The film was produced by Abstract Groove.


mercoledì 22 febbraio 2012

Le parole sono importanti

Anche se sono le immagini ciò di cui ci occupiamo principalmente, crediamo fermamente nell'importanza della parola. Le parole sono importanti, lo diceva Nanni Moretti schiaffeggiando una giornalista che usava inglesismi inutili in "Palombella Rossa". E quanti inglesismi usiamo quotidianamente a Pubblicilandia? Troppi. 
Non avremo un'economia florida, ma abbiamo una lingua ricca. Meno elastica dell'inglese. Meno adatta ad accompagnare sonorità indie rock e alternative, ma potente e vasta, capace di non lasciarti mai senza il sinonimo giusto per la giusta occasione e, senza dubbio, capace di giochi sintattici che sono musica di per sè. Dunque perchè non sfruttarla? 
Ora vi proponiamo una carrellata di spot costruiti su testi eccellenti, originali e non originali, e cominciamo da un italiano, in cui il testo alla base dello spot era tratto dall' "Elogio della Follia" di  Erasmo Da Rotterdam. L'operazione fu di pregio e senz'altro apprezzatissima.

Even though our work is mostly about images, we do believe words are crucial. Words matter, it was a line in "Palombella Rossa", a movie by Nanni Moretti, as he slapped a journalist who was using unnecessarily foreign words. Now, how many english words do we use, on a daily base, in Adverland? Way too many. 
We probably don't have a florid economy, but we do have a rich language. Italian may not be as elastic as English. It may not suit lyrics for indie rock nor alternative sounds, but it is indeed powerful and vaste. It won't let you down without a synonym when you need it, and it sounds great if you can play it well. Why don't we use it more in advertising?
Here is a list of commercials built on great text, both original and non-original, and we start off with an Italian one. The text is a non original one (it's from the "Praise of Folly" by Erasmus of Rotterdam), and the project was remarkable and very appreciated.


Alfa 159, "Il cuore ha sempre ragione", 2006; agency Red Cell; creative directors: Pino Rozzi, Roberto Battaglia; art: Federico Pepe; copy: Stefania Siani; director Luca Maroni.

Continuiamo con Chrysler "Born of Fire", andato in onda per il Superbowl 2011. Dello spot di quest'anno, "It's half time America", abbiamo parlato di recente, elogiandolo. Ma, al netto di Clint Eastwood, continua a piacerci di più il testo del precedente. Eccolo qui. Potente, sintetico, emozionante, fiero. Le immagini non sono che condimento, questo testo sta in piedi anche da solo. Il testimonial non è che valore aggiunto, è il colpo di scena finale che ti permetti perchè sei stato veramente figo fino alla fine, ma non ti vuoi accontentare...
Una piccola nota, perchè sono le cose piccole a fare la differenza. Lo speaker è del Michigan, e non è un caso. E non recita impostato, e non è un caso. E infatti suona bene, suona vero.

Let's continue with Chrysler  "Born of Fire", aired during Superbowl 2011. We've been talking recently about this year's ad "It's half time America", and we've said all the best about it, but, apart from Clint Eastwood, we still like better last year's copywrite. Here it is. Powerful, synthetic, fierce. Images are just a nice dress to wear for words that stand for themselves. Testimonial is just surplus value, it's the final twist that you can afford because you have been so cool till the end, but it's still not enough for you...
A last note: the speaker is from Michigan, not randomly, and he's not hiding it. And he sounds great, as a matter of fact. He sounds real.

Chrysler, "Born of Fire", 2011; agency: Wieden+Kennedy; creative directors: Aaron Allen, Joe Staples; art: Jim Lasser; copy: Kevin Jones, Greg Rutter, Dan Kroeger; director: Samuel Bayer.

L'ultimo suggerimento è a metà strada fra i due precedenti, sia cronologicamente, sia per il tipo di operazione, sia per i contenuti trattati. Si tratta di uno spot del 2009 per Levi's, intitolato "America", come la poesia di Walt Whitman, recitata dallo stesso autore in una vecchissima incisione (pare) originale. Bellissima ed emozionante, in linea con la tradizione Levi's di grandi registi e grandi storie. 

Last suggestion is half the way between the previous two, chronologically, for the chosen topics, and for the choice of a famous text. We are talking about the 2009 Levi's ad, "America", featuring the homonymous poem by Walt Whitman receited by the author himself in what appears to be an original recording. Beautiful and touching, perfectly fits the Levi's tradition of great stories and great directors.

Levi's, "America", 2009; agency: Wieden+Kennedy Portland; director: Cary Fukunaga.

lunedì 20 febbraio 2012

Surfing Light

Abbiamo parlato da pochissimo dello spot Audi e del video di Jay Z, gemelli siamesi separati alla nascita. Poi ci è successo di incappare in un altro video in bianco e nero. Una figura danzante in mezzo alla neve: lo snowboarder Will Hughes, con indosso una tuta interamente coperta di luci al led, scende le piste di Tignes (sulle Alpi Francesi), di notte, a meno 25°, mentre il fotografo e filmmaker Jacob Sutton lo riprende con una Red Epic Camera. La tuta è l'unica fonte di luce.
Affascinante, no?
E anche nella fotografia non si risparmia gli esperimenti sulla luce. Visionare per credere.

We've been talking about the Audi commercial and the Jay Z music video, siamese twins separated at birth. Then we ran into another black and white video. A dancing figure in the snow: snowboarder Will Hughes, wearing a suit fully covered in led lights, is carving the snow down a slope in Tignes (on French Alps), at night, at minus 25°C, while photographer and filmmaker Jacob Sutton is filming his performance with a Red Epic Camera.The suit is the only light source.
Fascinating, isn't it?
And he experiments a lot with light in his photography as well. Check it out.



fotogramma da un video per/still image from a video for The Last Magazine

mercoledì 15 febbraio 2012

Favola Italiana

Quando ci si occupa di pubblicità, è d'obbligo tenere d'occhio quanto si produca all'estero. Il mondo anglosassone ha fatto scuola e a ruota, nel tempo, lo hanno seguito altre zone geografiche. Il nord Europa, l'Argentina. Ora si è messo pure l'oriente alla rincorsa e chissà dove arriverà la tenacia dei Cinesi e degli Indiani. 
L'Italia arranca, ogni tanto splende di luce propria, ma la fiamma non riesce a rimanere accesa, e questo particolare momento storico è dei più deprimenti, creativamente parlando, e non serve essere dei geni nè degli esperti per constatarlo: basta guardare la tv, ahimè.
Per un costante aggiornamento e per una boccata d'aria fresca è doveroso farsi un giro almeno sulla newsletter di Shots, Bibbia dell'advertising internazionale. Se poi siete così fortunati da poter usufruire di un abbonamento, forse non avete neanche bisogno di stare su questo blog, che non può che arrivare in ritardo, rispetto al mostro sacro, con news ormai stantie rispetto a quanto avrete già letto per soli 2000 € l'anno (soldi ben spesi, ma Diavolo, quanti!). 
E come è stato bello questa settimana trovare fra gli "shots condenders" (gli spot che si contendono l'entrata nel dvd bimestrale con il meglio del meglio della pubblicità mondiale) uno spot bellissimo per Lavazza, intitolato "Favola a Modo Mio" (agenzia Armando Testa Torino, direttore creativo Andrea Lantelme), realizzato in stop motion con un set e dei modellini di carta, da Dadomani Studio! Lo studio ha sede a Milano e il loro lavoro ha senza dubbio un respiro internazionale. Ci piacciono un sacco e per questo motivo vi invitiamo a conscerli sul loro sito, e vi proponiamo qui sotto non solo lo spot, ma anche il making of di Lavazza. 

If you are in advertising and you work in Italy, you must be aware of what's being produced abroad. UK and USA have been masters in advertising and, in times, other regions have followed up: Northern Europe, Argentina. China and India are on truck and we assume they'll come a long way, persistent and motivated as they are. 
Italy struggles: sometimes it shines, but the light can't seem to stay on for too long, and this particular moment is certainly the most depressing one we can recall, in terms of creativity. You don't need to be an expert, nor a genius: you just have to watch TV to jump to this sad conclusion. 
If you want to keep updated and you want to enjoy some nice pieces of advertising, you must at least read the Shots newsletter. If you have access to the actual magazine, thanx to a very expensive subscription you have, or somebody for you has made (2000 well spent euros, but shoot, it's a lot of money!), you probably don't even need to be on this blog that's necessarily late at giving the news, compared to the giant Shots.  
How nice it was this week to find, among the shots contenders, a beautiful stop motion film for Lavazza (agency Armando Testa Torino, creative director Andrea Lantelme), made out of paper sets and models by Dadomani Studio! The Studio is based in Milan but certainly has an international style. We absolutely loved them, and we recommend you to visit their website. Here's not only the spot but also the making of Lavazza.


Lavazza a modo mio from dadomani on Vimeo.





Pensateci: la stop motion si può declinare in un sacco di modi diversi, dando un sapore "artigianale" e molto umano ai film, fa subito simpatia e questa è una caratteristica preziosissima in pubblicità. Non vi fermate all'idea della plastilina e di Tim Burton, si può fare molto altro, come ci dimostrano questi ottimi professionisti.

Think about it: stop motion could be used in many different ways, giving a "hand made" feel to a film, very human and instantly simpathizing with the audience, which is a crucial feature for an advertising film. Stop motion doesn't necessarily associates to "plasticine" or "Tim Burton": there's much you achieve with stop-motion, as these great professionals show us with their work.

martedì 14 febbraio 2012

The Chicken or the Egg?

E' tardi, si chiude un lunedì piacevole; ci auguriamo lo sia stato anche per voi.
Nelle mollezze di un fine settimana passato sul divano di casa, abbiamo potuto godere della recente tornata di programmazione dello spot Audi A1 "Grande in ogni dettaglio". Un piccolo gioiellino di pop-art, definizione che ci permettiamo di attribuirgli per il semplice fatto di avere natura da "replicante". 
Cominciamo dal principio, dalle informazioni fondamentali: il regista è Sam Brown, una star dentro e fuori dal Regno Unito. Fra gli artisti per i quali ha diretto videoclip di successo (Adele, Foofighters, James Blunt tanto per citarne alcuni), c'è Jay-Z con la sua "On to the Next One". Eccolo.

It's late at night and a nice Monday is closing down: we hope it has been a good one for you too. Thanx to the lazyness of a week-end spent (mostly) on the couch, we could enjoy a refresh of the Audi A1 commercial "Small car, big on Audi", airing back these days on Italian TV. This film is an exquisite piece of Pop Art, if we may say so, since it's certainly art, but a replicant one. Let's first give some basic information: director of the commercial is Sam Brown, a star inside and outside UK. In the number of music videos he's directed for artists such as, among others, Adele, Foofighters, James Blunt, there's this one by Jay-Z.
 

Ora la questione è: è nato prima l'uovo o la gallina?  
La domanda è retorica: date alla mano, sappiamo essere venuto prima il videoclip. Quello che ci incuriosisce e affascina è come abbiano proposto il soggetto al cliente. Semplicemente mostrando il video e proponendo: "lo facciamo anche noi?". O che l'idea sia venuta a posteriori, una volta deciso di lavorare con quel regista?... Ci rimane il dubbio, e ci si consolida una convinzione: le agenzie e i registi dovrebbero lavorare a braccetto fin dall'inizio del processo creativo, solo in questo modo si creano dei film di pregio, che diventano in un attimo virali, e fanno contenti tutti. Come questo.

Now the question is: which came first, the chicken or the egg? 
This is a rethorical question, dates speak: the music video is older. What's fascinating and intriguing, from our (Italian) point of view, is the way the script was presented to the client. Did the agency just showed the Jay-Z music video and said: "shall we do something like this?". Or did the idea came only after having involved the director in the project?.... We remain in doubt, but our belief is stronger about one thing: agencies and directors should work together since the very beginning of the creative process, that's how you create some great pieces that turn viral in a blink, and make everyone happy. Just like this one.

venerdì 10 febbraio 2012

Be my Valentine

Ora vi diamo una dritta da "posta del cuore", e con questa vi lasciamo ad un ottimo (ci auguriamo) bianco week end...
Abbiamo appreso, grazie alla programmazione pubblicitaria di questi giorni, che a S. Valentino si regalano profumi. Certo, anche i classici Baci Perugina, ma sopratutto profumi, pare. Di solito i registi di questo genere di spot sono grandi fotografi che si riciclano come registi, producendo immagini bellissime, fotografia eccelsa e zero drammatizzazione. Certo è un limite, ma sono belli così, solo da guardare. E da ballare, a volte. Perchè se hanno speso milioni per le immagini, non ne lesinano per la musica, scegliendo sempre hit di successo e ultra classici (tipo la "Casta Diva" dalla Norma del Bellini), o  brani che poi diventano hit di successo. 
Ecco due film che ci piacciono, riprogrammati a tutta forza in questi giorni: uno è Fan di Fendi, del 2010, diretto da Fabien Baron, che ti mette un formicolio nei piedi grazie alla canzone dei The Kills che ne è protagonista assoluta. L'altro è Le Male, di Jean Paul Gaultier, del 2009, , qui in duplice versione etero e gay, diretto da Jean Baptiste Mondino (che è il regista anche del similissimo D&G Rose con Scarlet Joahnsson).
Ci piacerebbe trovare un regista italiano, giovane, che faccia fashion e beauty con un certo stile, e con in più quella capacità di drammatizzazione che questi grandi fotografi non hanno. C'è qualcuno?....

Here's the advice column's tip for the week end, which we wish you to be a very nice and white one.
Thanx to the advertising programming these days, we just learned that the Valentine's perfect gift is a perfume, and chocolates, of course, but mostly perfumes. Directors of this kind of commercials are usually photographers who can pull out great photography, beautiful images and zero dramatization. This is certainly a limit but they're nice to watch anyway. And sometimes to dance to, since they aren't afraid of spending money, nor for the visual, nor for the score. They either use successful hits or classics (like the "Casta Diva" from Bellini's Norma), or they make those songs become hits. Here are two films airing amok these days on Italian tv. The first one is 2010 Fan di Fendi, by Fabien Baron, that makes you wanna dance with The Kills, and the other one is 2009 JP Gaultier's Le Male, by Jean Baptiste Mondino (also director of the very similar D&G Rose with Scarlett Johansson), here both in etero and gay version. 
We'd love to discover an italian director, capable of this kind of images but with better dramatizing skills than these photographers', somebody young and willing to make a carrer in fashion and beauty. Anybody out there?...





giovedì 9 febbraio 2012

Il Gigante Noam Murro

Riassunto dei giorni precedenti: dopo la visione mondiale degli spot inseriti nel Superbowl, il premio per il più visto e chiacchierato se lo aggiudica senza ombra di dubbio  Chrysler "It's half time America". E d'altra parte, come si fa a sbagliare con un buon copy e uno come Clint Eastwood che te lo recita? (solo come dice "the roar of our engines", vale tutto il film...). Se poi ci mettiamo che quel "half time in America" è stato interpretato come una metafora del primo mandato di Obama, e l'invito a continuare il gioco come un'esortazione a votare di nuovo il Presidente in carica, per volontaria o involontaria che fosse la metafora, sicuramente chi ha scritto questo spot è un genio e Marchionne sta gongolando sui 12 milioni di dollari meglio spesi di questo trimestre.
Nel frattempo noi prendevamo atto di una grave (si fa per dire) dimenticanza per cui ora rimedieremo: ci siamo dimenticate di inserire nel nostro Best Of uno spot bellissimo qual è Kia "A dream car. For real life". Eccolo qui.



Il regista è il grande Noam Murro che ha diretto, oltre a questo, anche Chevy e Pepsi, andati in onda anch'essi duranti il Superbowl. Se ci fosse un cliente con tanti, ma tanti soldi da spendere in uno spot, e se per questi fosse ideato uno script veramente, ma veramente interessante, si potrebbe pensare di chiamare Noam Murro. Lui ora però direbbe di no, probabilmente. Sarà infatti il regista di "300: La Battaglia di Artemisia" al momento in pre produzione. Peccato.....
Chissà se dopo aver assaggiato il cinema (non è la prima volta, il suo primo lungo si chiama "Smart People", ma in Italia non è mai uscito), tornerà alla pubblicità. Certo è che gli è sempre riuscita molto bene. Guardate, se vi va, questa carrellata di suoi lavori degli ultimi anni e giudicate da soli. Buon divertimento.
 














lunedì 6 febbraio 2012

Best of Super Bowl 2012

Ci auguriamo abbiate passato un buon lunedì, visto che ormai l'ora volge al desio...
Arriviamo un po' sul filo del fuori gioco, ma riuscire prima a cercare e poi a incorporare i video in qualità e dimensioni accettabili dentro questo blog, non è stato semplice come immaginavamo. Ma ora abbiamo imparato. Grazie della pazienza e speriamo di esservi utili e di gran diletto.
Parliamo, come tutti stamattina, degli spot andati in onda durante il Superbowl. Permettetici innanzi tutto una breve riflessione: non è uno di quei miracoli positivi del consumismo globalizzato, che un evento sportivo/televisivo si trasformi in un'occasione, in una straordinaria e ricchissima vetrina per talenti, quando potrebbe ridursi, come succede per tutti gli altri eventi sportivi che ci vengono in mente, ad un supremo gesto di sintesi, che giunge fino alla pura e semplice esposizione di un marchio? Non è fantastico che gli spot inseriti negli intervalli della partita, siano essi stessi diventati parte dello show? Non sarebbe bello avere a disposizione un Superbowl in ogni Paese, cosicchè noi che ci occupiamo di pubblicità, ci possiamo divertire per davvero, almeno una volta l'anno?
Detto questo, vi lasciamo una selezione degli spot che a noi sono sembrati più belli, ma non prima della nostra personale pagella:

- Chrysler si è prodotta in un altro gesto grandioso. Un copy originale (completamente originale), letto da una voce importante, in questo caso di un attore/regista monumento qual è Clint Eastwood, perfettamente calzante il messaggio, lo spirito e le aspirazioni del marchio. La regia di questo spot bellissimo è di David Gordon Green, che fino ad oggi non ci era sembrato un genio. E forse, anche in questo caso, è più merito di Clint. 




- La sua sorellina Italiana (o forse sarebbe meglio definirla madre adottiva), la Fiat,  ci ha regalato l'ennesima figura di merda planetaria: Italia = 500 = cappuccino = gnocca-poco-vestita-e-zoccoleggiante-che-sussurra-frasi-incomprensibili-piene-di-vocali (lo spot NON è stato sottotitolato per il pubblico americano). Volete sapere qual è la beffa ulteriore? La pupa in questione non è neanche italiana, è rumena. Bhè, almeno ci attribuiscono un discreto meltin-pot, alla faccia della Bossi-Fini.  Andiamo avanti così, facciamoci del male. (del regista, in questo caso, scusateci ma davvero non ci interessa)


-VW e Audi ci fanno sorridere, e sfruttano un immaginario cinematografico molto di moda. Da una parte il sempreverde Star Wars, con in più il pregevolissimo gesto creativo di avere offerto un fil rouge fra lo spot dell'anno scorso e quello di quest'anno, e al contempo di avere concluso lo spot nuovo con un'appendice extradiegetica che, oltre ad essere funzionale alla continuità con l'anno precedente, è anche molto furba, perchè allunga la broda a 90 secondi senza annacquarla. Il regista è (ancora) l'eccellente Lance Acord. Audi invece prende a prestito i vampiri di Twilight, ma li prende anche in giro. Che sollievo! Il regista in questo caso è Matthijs Van Heijningen, e se sapete come si pronuncia fatecelo sapere.


- Honda e Acura, insieme alle risate, ci offrono due interessanti versioni della stessa lezione: come usare un testimonial in maniera intelligente. Perchè non c'è James Bond che tenga, se poi alla fine gli fai fare la figura del pupazzo. Nel caso di Honda, il regista è Todd Philipps, per Acura invece è Craig Gillespie entrambi registi di cinema, prima che di pubblicità, non a caso.



- Toyota ci fa letteralmente schiattare dalle risate, e non ci spieghiamo neanche bene il perchè. Giudicate voi se non ti attacca la "stupidera" fuori da ogni controllo. Il regista è Tom Kuntz, un maestro del genere comedy.


Potevamo parlarvi anche delle assurdità comiche di Doritos, o degli orsi polari che giocano a football, involontariamente, nello spot di Coca Cola. Entrambi tuttavia ci sono sembrati meri esercizi di stile, che non ci hanno fatto battere il cuore per davvero.
Vi lasciamo però con un ultimo spot, che postiamo solo per chiudere un cerchio, iniziato con la bellona della Fiat. Vale la pena, e non per le doti artistiche del regista (che poi è un fotografo: Alasdair McLellan). 
Maschi, tremate, le streghe son tornate! ...e si vendicano scrivendo campagne per H&M.

venerdì 3 febbraio 2012

Martin De Thurah

Buon fine settimana a tutti!

Ispirate da questo gelo polare, siamo tornate con la memoria ai registi nordici, che posseggono quell'estetica eterea e desaturata che piano piano abbiamo imparato ad usare bene anche quaggiù. 
Il regista che abbiamo riguardato con piacere è il danese Martin De Thurah, il quale possiede una sensibilità da maneggiare con cura. Poco adatta alla carneficina pubblicitesca, forse, ma consona ai videoclip, evidentemente, dove regna tanta libertà. Ma chissà, things may change....
Pare che al momento stia lavorando ad un lungometraggio; noi per ora abbiamo visto il suo ultimo video, girato per la cantante canadese Feist.



Godetevi questo bel video (che sembra il trailer lungo di un film girato a quattro mani da Inarritu e Sorrentino), e se siete curiosi di sapere come si muove in pubblicità, guardate qui, ne vale la pena.



mercoledì 1 febbraio 2012

Tips from Geeks

A volte l'ispirazione ti arriva da cose isospettabili, improvvise. A volte invece passano ore e giorni prima di riuscire a partorire un'idea che sia anche solo la metà di quella che avremmo voluto che fosse. Poi ci sono le volte in cui hai l'idea ma ti mancano i pennelli o i colori.
A noi capita spesso, conducendo una ricerca, di inciampare in cose che non ci servono, ma che sentiamo ci potranno servire in futuro. Di solito ce le annotiamo in quaderni a quadretti grandi con la copertina color havana. Quelli rimangono solo nostri però, quindi abbiamo pensato di utilizzare questo blog per passare gli appunti anche a voi. Chissà che possano servirivi. Fatecelo sapere, nel caso: l'idea che avremo fatto venire a voi, potrebbe farne venire una nuova a noi, eccetera...

#1
Sapevate che esiste, a Pieve S. Stefano (AR), un Archivio Diaristico Nazionale
Dal 1984 la cittadina ospita un Archivio Pubblico, che raccoglie scritti di gente comune dal contenuto autobiografico (diari, raccolte epistolari -anche elettroniche-, memoriali). 
E' stato costituito un Premio Pieve, che consente di mantenere costante l'afflusso di materiale all'archivio. 
(Già Nanni Moretti attinse a questo archivio nel 2002, realizzando I Diari della Sacher,  che portò a Venezia con buon successo).

#2
Sapevate che esiste, a Bologna, un Archivio Nazionale del Film di Famiglia ? Citiamo testualmente:  un archivio storico la cui missione è salvare le memorie filmiche private, le pellicole 9,5 mm Pathé Baby, 16mm, 8mm e Super 8 girate principalmente in famiglia tra gli anni ’20 e ’80 del secolo scorso
Wow. Un'intero mondo di immagini private ed autentiche a disposizione!
Ma se invece aveste semplicemente dei vecchissimi filmini di famiglia ormai inservibili per mancanza di mezzi di riproduzione, vi può essere utile lo stesso. Continuano a raccogliere materiale anche loro.


#3
Da ultimo, e forse arriviamo veramente tardi, ma -non ce ne vogliate- non ce ne eravamo accorte: a Torino esiste il Museo della Pubblicità. Pare siano in mostra oltre diecimila spot per un totale di 50 anni di pubblicità mondiale. E alle pareti, pare siano affissi manifesti e bozzetti originali sin dagli anni '30.
Morale: how do you know where you want to go, if you don't know where you come from?


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