lunedì 16 gennaio 2012

STURM UND DRANG

Buongiorno!
Oggi festeggiamo la prima settimana di messa on line del nostro sito. E quale momento migliore per inaugurare un blog se non di lunedì mattina?
Certo, in un lunedì mattina come questo, dopo un week end intero di immersione mediatica dentro un fatto come il naufragio della Concordia, non è facile cominciare un discorso che eluda completamente l'argomento. Specie se hai fatto delle riflessioni, nel frattempo, che ti sembrano dicibili. Forse persino interessanti.
Del nostro amore per le immagini abbiamo fatto il nostro manifesto, dunque come negare l'essere rimaste incantate davanti ad immagini che tanto sarebbero piaciute allo Sturm und Drang? Perché, parliamoci con il cuore in mano e la mente libera dai buonismi e dalla saccenza da salotto: è naturale la fascinazione per l'argomento, ben al di là delle esigenze di cronaca.
Non vi si è riempita la mente di fantasie mentre incappavate in una foto su Twitter che ritraeva il gigante illuminato proteso sul lato, mentre le scialuppe calavano in mare? Non vi siete ritrovati a bocca aperta a guardare questo Gigante, riverso su un fianco in uno specchio d'acqua cristallina ridotto a stagno dalle proporzioni immani della nave?
Non siete sciacalli, e neanche annoiate casalinghe di Voghera, noi la vediamo così.
Lasciatevi impressionare, commuovere, ispirare da quelle immagini.
Quante storie si saranno consumate in quelle poche ore? Quante conversioni ad un Dio Giusto? Quali storie avranno raccontato le mamme ai bambini, in fila per salire su una scialuppa? Quanti gesti eroici? Quante anime vili e abiette si saranno rivelate? Quanti rancori avranno cancellato quelle ore al freddo, sotto la minaccia di acque ancor più gelide?
Il popolo della rete (quello italiano soprattutto) ha giudicato, ha emesso sentenze, si è esposto in un sicuro linciaggio di Mr. Capitan (“e poi guarda che faccia...”), mentre voci anonime lanciavano in rete filippiche a difesa del Primo Ufficiale (chi sarà questa Signora Membro dell'Equipaggio? Un'amante appassionata che cerca di difendere il suo uomo?...). Intanto i cronisti stranieri raccoglievano semplicemente storie di esseri umani, che poi rimbalzavano sulla rete ritornando a noi, che intanto facevamo i saputelli in 140 caratteri.
Spegnete la testa, quella razionale, e lasciatevi stimolare la fantasia (la riflessione?). Ci sono storie da raccontare, ci sono quadri da dipingere. E tramite la nostra fiction, tramite la nostra “arte”, sarà resa la sola cosa che si può ai morti: la memoria, imperitura.
RIP


1 commento:

  1. Che onore, sono la vostra prima commentatrice! Ho apprezzato moltissimo questo vostro primo post che condivido pienamente. Quando succedono fatti del genere io penso anche a quanti rapporti d'amicizia e d'amore possano nascere in contesti così drammatici.
    Vi seguirò costantemente ... e aspetto che le vostre ideas divengano prodotti.

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